Lig E. Norant
- 08/08/2016 12:43:00
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La fecondità di una poesia, è generare altre ispirazioni, magari non sempre allaltezza della musa ispiratrice, pur tuttavia non meno di devota scrittura.
Parole come balsamo sulle ferite di unanima in esilio tra il cielo delle stella già intraviste nello sguardo di un buio dentro gli occhi e la terra del silenzio di un altro divenuto il tu
per avere delle ali nel nostro mondo racchiuso in una mano che fiorita a giardino, si arte di mansioni per unopera in castagno che dà forma al temporale nellEterno.
Allora quel tu ci diventa casa prolungamento della gioia sul cammino delle fate o del lamento delle bestie per lodore della terra quando si raggruma in mille umori.
Così il faro, il mare, la tempesta, così la mareggiata sulle reti è lalbicocca come anello sopra il piede è quel tu ritrovato come un fiordo dove muore nella sera ogni pace per la gioia caduta come stella tra le rughe millenarie della terra.
Sia accolto clemente questo piccolo omaggio.
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Cristina Bizzarri
- 31/07/2016 19:42:00
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Sono seduta al tuo tavolo di castagno e ti vedo, Amina, perché la tua poesia è visione in cui entrare, partecipare. E celebro in silenzio questo momento del tuo rosario di foglie, sapienza divina, orazione. E capisco che non è questione di credere ma di sapere.
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